Il 7 gennaio 2018 veniva posta la prima pietra sul suolo dove sarebbe sorto l’intero plesso della parrocchia “Sacro Cuore di Gesù” corredata dal salone sonorizzato (sino a ieri sala liturgica provvisoria) dedicato agli eventi ed alle riunioni, munito di pannello e videoproiettore, unitamente alla nuova casa parrocchiale ed i saloni sotterranei grandi e funzionali. A distanza di quattro anni e 10 mesi, in mezzo il lockdown per la pandemia e lo stop dei lavori, la successiva crisi economica continuata a seguito del conflitto bellico in Ucraina e le difficoltà finanziarie successive, eccola nel suo splendore: la nuova sala del luogo sacro è pronta per accogliere i fedeli durante le messe e le attività liturgiche.
Domenica 16 ottobre davanti a tantissime famiglie, giovani, sacerdoti, consacrati e gente comune, si sono consumati momenti di grande emozione, uniti allo Spirito di preghiera ed ad un evento popolare per tutta la comunità stattese: la nuova aula liturgica è stata inaugurata con la benedizione del Padre per mezzo dell’Arcivescovo di Taranto monsignor Filippo Santoro che ha presieduto la Santa Messa delle ore 18,30 con la partecipazione dei sacerdoti delle parrocchie della comunità stattese e di alcune tarantine; speciale la partecipazione di Emanuele Tagliente che ha assistito l’Arcivescovo nella celebrazione liturgica.
L’ingresso nel tardo pomeriggio davanti ad un bellissimo tramonto ha scandito gli attimi che hanno portato tantissimi fedeli ad occupare in ogni ordine di posto l’aula liturgica.”L’entrata nella Chiesa ha rappresentato il momento più importante per riconoscere la presenza di Dio in in luogo sacro: “non sottovalutiamo questo momento, Dio è la porta della vita” le parole di monsignor Filippo Santoro, nell’omelia della santa messa. In seguito una riflessione sull’altare, appena benedetto con il crisma cosparso su tutta la superficie divenuta sacra: Il nostro Vescovo lo ha definito “luogo di comunione del sacramento dell’unità”.
Per l’occasione è stato formato un coro composto da tante voci femminili ed il supporto di una linea di voci maschili: il primo canto di invocazione “Vieni Spirito” scelto prima della comunione è una delle tante espressioni e significative che fa comprendere il reale significato dei fedeli accolti nella nuova aula liturgica, opera realizzata dalle mani dell’uomo guidata sempre dalla volontà e dalla generosità del Signore.
Dal punto di vista coreografico ed architettonico l’aula presenta alcuni particolari realizzati con precisi intenti e importanti significati.
L’ambiente è disposto in cerchio, in segno di accoglienza ai fedeli, da un lato è stata disposta la statua del Sacro Cuore di Gesù che sembra donare il proprio cuore, in segno di accoglienza, ai fedeli: un’opera plasmata senza eccedere in colori e contorni, ma proponendo Cristo nella sua forma originale e semplice. Dall’altra parte la statua della Madonna in cammino, con Gesù in grembo, in uno splendore unico e prezioso. Sulla parete circolare alcuni quadri in legno arricchito di mosaici in pietra che raffigurano Gesù nella via Crucis. E poi al centro dello spazio dedicato all’altare, laddove si consuma l’atto liturgico della passione di Cristo, Gesù in croce, molto grande interamente realizzato in legno. Dal soffitto circolare si scorge una colomba realizzata al centro come segno di pace ed evangelizzazione.
L’intervento significativo del sindaco Franco Andrioli ad omaggiare don Giovanni Agrusta presente nel servizio della parrocchia da circa 30 anni, in cui la realizzazione della chiesa era prima una idea, poi un progetto realizzato su un plastico, e poi realtà per l’intera comunità stattese: “Don Giovanni ha dovuto inventare ogni sistema per poter portare il denaro necessario alla realizzazione della nuova Chiesa: dalle prime sottoscrizioni per la raccolta fondi, fino l’offerta di panettoni, colombe, uova di Pasqua con un contributo elargito dai fedeli, e poi qualsiasi strumento per poter portare questa opera a compimento”. Don Giovanni Agrusta è apparso visibilmente commosso prima del suo intervento generoso a ringraziare tutta la comunità ma mettendo il Signore al centro di tutto: “Se il Signore non costruisce la casa invano faticano i costruttori” “vogliamo dire grazie al Signore perché Egli ha voluto costruire questa casa dove saremo convocati per incontrarlo, pregare ed ascoltare la sua Parola”. Poi ha messo in evidenza la bellezza delle opere d’arte scelte non a caso ed un ringraziamento particolare all’impresa che ha reso possibile la realizzazione dell’opera.
Per l’occasione al fine di accogliere quanti più fedeli possibili è stato trasmessa la diretta della celebrazione eucaristica e della benedizione dell’aula liturgica, all’interno del salone delle riunioni nel quale nella mattinata di domenica è stata celebrata l’ultima messa. Utilizzato per l’evento un canale YouTube per consentire a tanta gente che a causa di impedimenti fisici o dettati dalla lontananza non ha potuto assistere all’evento. Tutto questo grazie all’opera instancabile dei componenti del servizio che si sono prodigati perché tutto potesse essere realizzato in maniera precisa e scrupolosa.
E nella serata di lunedì 17 ottobre sarà prevista una riunione aperta a tutti nella quale parteciperanno alcuni tecnici che motiveranno la scelta di alcune opera d’arte e la composizione delle stesse.
Mario Di Serio