Mons. Filippo Santoro con la celebrazione dell’Eucaristia a Montemesola, conclude l’esperienza di servizio organizzata dalla Pastorale Giovanile diocesana che ha visto partecipi oltre cento giovani.
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Mercoledì 31 luglio, la grande festa in piazza a Montemesola ha concluso l’esperienza di servizio dei giovani nelle realtà di marginalità del territorio quali l’Abfo-Associazione benefica Fulvio Occhinegro (quartiere Salinella); la parrocchia San Massimiliano Kolbe, la casa famiglia San Damiano per detenuti in misura alternativa al carcere, la comunità per i migranti Madre Teresa (tutte al rione Paolo VI); la comunità “Casa dei sogni” per i migranti (Massafra); il centro di accoglienza notturno per i senza fissa dimora “San Cataldo vescovo” (Città vecchia), segno della cura che la Chiesa e tutti gli uomini di buona volontà hanno nei confronti degli ultimi.
Voluta dall’arcivescovo mons. Filippo Santoro e dall’ufficio di pastorale giovanile, diretto da don Francesco Maranò e da don Michele Maggio, e intitolata “Lì… dove tu mi chiedi – Marta e Maria: i due volti del servizio”, l’iniziativa ha preso il via domenica 28, con la parrocchia di Santa Maria del Galeso, al quartiere Paolo VI, che ha funzionato quale centro logistico.
“Circa cento giovani dai 17 anni, provenienti da tutta la diocesi – spiega don Francesco Maranò – hanno partecipato entusiasti e motivati a questa esperienza, pur con i comprensibili timori vista la particolarità di questi luoghi segnati da profonde sofferenze. Il tutto alla fine si è rivelato come opportunità di crescita e di riscoperta della propria fede e delle proprie potenzialità umane. Ogni sera tutti hanno partecipato a momenti di verifica della giornata in cui tutti hanno constatato d’aver ricevuto più di quanto si è dato”.
“Forse l’esperienza che ha segnato di più – continua il sacerdote – è stata quella con i detenuti ospitati, in misura alterativa al carcere, alla Casa San Damiano, che hanno volentieri condiviso le proprie storie di dolore e risposto alle tante domande. Diversi dei nostri giovani hanno anche partecipato ai laboratori di giardinaggio e di pirografia che si svolgono in quella struttura. Altro momento importante è stata la serata trascorsa al centro di accoglienza per i senza fissa dimora, alla presenza del direttore della Caritas diocesana don Nino Borsci, che ha guidato un momento iniziale di preghiera e condotto la visita al maestoso edificio della Città vecchia, vero miracolo di solidarietà; si sono quindi vissuti bei momenti di spensieratezza, fra musiche e danze, non disdegnando il selfie di rito e gustando, alla fine, il gelato e una bibita fresca. Invece all’Abfo (quartiere Salinella) ci si è divertiti un mondo giocando con i bambini assistiti dal centro”
Infine nel pomeriggio di mercoledì 31 luglio ci si è ritrovati a Montemesola, con l’accoglienza del sindaco Vito Antonio Punzi e del parroco don Andrea Casarano, che, dopo il saluto, hanno consegnato dei doni a ciascuno dei giovani. Successivamente ci si è recati nella piazza centrale del paese per la santa messa presieduta dall’arcivescovo e concelebrata da diversi sacerdoti, su un palco sormontato dall’immagine del patrono, San Cataldo. Al termine, dopo aver fatto onore a un ricco buffet preparato dai parrocchiani, c’è stata la festa conclusiva animata dal complesso musicale dei “God Play”, cui hanno preso parte anche tanti montemesolini. Quindi, un po’ di rimpianto per la conclusione di questa bella esperienza, che ha anche segnato la nascita di tante belle amicizie.
Angelo Diofano