Le scuole pubbliche paritarie rischiano di essere cancellate per sempre dalla vita culturale ed educativa della nostra nazione e questo sarà il risultato di un Governo che risulta essere sordo e cieco dinanzi ad una oggettiva evidenza.
C’è allarme per le famiglie, gli insegnanti, il diritto alla libertà educativa.
Coinvolte in questo problema sono circa 8.000 Scuole Pubbliche Paritarie dell’intera nazione: Scuole dell’Infanzia 5.826, Scuola Primaria 1.021, Scuole Secondaria di I Grado 571, Scuola Secondaria di II Grado 591. Totale delle Scuole Pubbliche Paritarie Cattoliche sono 7.955 pari al 63,2%. Dove e da chi saranno accolti questi alunni quando il Governo e la politica locale decreteranno nei fatti la chiusura delle nostre scuole con la loro politica miope e irresponsabile?
Le scuole statali, già afflitte da problemi di spazi e con numeri difficili da gestire come potranno sobbarcarsi di un tale ulteriore onere? E a quale prezzo? Tutto questo alla vigilia di un anno scolastico in cui serviranno ancora più spazi per garantire il necessario distanziamento sociale. E così le scuole statali, già afflitte dalla piaga delle “classi pollaio” saranno costrette in tempi di Coronavirus a misurarsi con il nuovo e pericolosissimo concetto di “classi formicaio”. Non è solo il mondo delle scuole pubbliche paritarie a essere preoccupato, non sono soltanto i lavoratori di questo comparto, ma sono i cittadini tutti: sia quelli che hanno figli che le frequentano, sia tutti gli altri.
Perché se davvero il silenzio del Governo fosse confermato, la coesione del nostro tessuto sociale, nazionale e locale, correrebbe seri pericoli. Il costo economico di una politica tanto miope (fronteggiabile, ovviamente, con una maggiore tassazione dei cittadini) si può calcolare in circa 8.000 euro annui per ogni alunno che lascia la sua scuola paritaria costretta alla chiusura e affidato alle scuole statali o comunali, ma il costo sociale sarebbe davvero incalcolabile.
I nostri Istituti scolastici svolgono un servizio pubblico e servono la collettività da svariati decenni con storie di secolare tradizione, formando generazioni di cittadini e venendo incontro ai bisogni delle famiglie con molteplici servizi. Le nostre scuole hanno compreso e condiviso con senso di responsabilità la condizione di difficoltà di molte famiglie abbattendo le rette scolastiche, unico contributo alla gestione degli istituti, e nel frattempo hanno continuato a pagare i propri docenti e le spese correnti, ma il Governo invece di sostenerle per salvaguardare il “Sistema Nazionale dell’Istruzione Pubblica” preferisce destinare le risorse pubbliche per finanziare il “bonus monopattino” o il “bonus vacanze”: la scuola pubblica viene dopo gli ombrelloni e le biciclette elettriche….. Anche la Giunta della nostra regione e i Comuni hanno fino ad ora dimenticato che il dramma della chiusura delle nostre scuole e del sovraffollamento delle scuole statali e comunali sarà vissuto sulla pelle delle comunità locali, alle quali loro per primi saranno chiamati a dare delle risposte e rendere il conto di quanto fatto (o piuttosto non fatto).
Abbiamo sempre lavorato nel silenzio, rispettando le regole e onorando il fondamentale ruolo che la Costituzione ci ha assegnato. Ma oggi abbiamo il dovere civico di non tacere di fronte all’atteggiamento politico di chi antepone l’ideologia agli interessi delle famiglie, delle giovani generazioni, del futuro del nostro Paese. Per questo motivo abbiamo deciso di far sentire forte e chiara la nostra posizione, aderendo all’iniziativa di CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori) e USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) che nei giorni scorsi hanno lanciato il grido d’allarme.
PERTANTO
Nei giorni 19 e 20 maggio 2020 le nostre scuole hanno vissuto con le famiglie uno sciopero con lo slogan #Noisiamoinvisibiliperquestogoverno;
22 Giugno 2020 a partire dalle ore 18
RIPENSARE UN PATTO EDUCATIVO GLOBALE: SENZA LASCIARE INDIETRO NESSUNO
una Tavola rotonda in diretta live Facebook dell’USMI Nazionale, sul canale youtube e sul sito web dell’Arcidiocesi di Taranto e le diverse pagine Facebook degli istituti scolastici pugliesi sul tema.
INTERVERRANNO
– Mons. Filippo Santoro Arcivescovo Metropolita di Taranto
– Dott.ssa Valentina Aprea Senatrice
– Sr Anna Monia Alfieri Economista giurista, esperta politiche scolastiche
– Dott. Roberto Calienno Segretario Regionale CISL Scuola
– Prof. Carducci Giovangualberto Preside
– Prof. Antonio d’Itollo Consulente Tecnico USR Puglia
– Dott. Sergio Lulli Istituto Madre Teresa Quaranta – Grottaglie
– P. Luigi Gaetani Presidente CISM Nazionale
CISM – USMI
Regione Puglia